Autostima
La carenza di autostima è di certo una delle condizioni più diffuse nella società odierna. Il disagio psicologico è infatti spesso accompagnato proprio da una percezione delle proprie capacità irreale o deficitaria.
Che cosa determina questo stato?
Spesso, la prima situazione che viene in mente, è la non sufficiente valorizzazione delle competenze dei più piccoli da parte dei propri genitori. Di certo questa può essere una motivazione, ma non è l’unica, e probabilmente, ad oggi, nemmeno la più diffusa.
Quando A. entra in seduta, esordisce così: ”E. è spettacolare”, riferendosi al figlio, presente e zitto. E. non solo non si sentiva spettacolare, ma nei colloqui seguenti emerse tutto il senso di frustrazione nell’avere vicino un genitore così poco attento, così poco sensibile, così poco empatico.
Emerse la rabbia nel non ricevere risposte reali e adeguate rispetto alle sue effettive capacità, e sebbene percepisse il profondo affetto che la madre nutriva nei suoi confronti, questo non gli bastava.
Cercava coerenza, confronto e sincerità.
Tuttavia bastava che qualcuno al di fuori del nucleo familiare non confermasse lo schema riproposto dalla madre, magari prendendolo in giro, magari normalizzandolo, per farlo scattare di rabbia fino ad agire violenza, per poi sentirsi tremendamente in colpa.
I tentativi di “essere il migliore” con le maestre, al campo sportivo, a scuola, sembravano il tentativo di rispecchiare il desiderio della madre di avere il figlio perfetto più che un’esigenza sua, e non di rado questi eccessi di rabbia iniziarono ad essere rivolti alla madre stessa.