L’eterno indeciso
Essere cronicamente indecisi è un fattore che condiziona negativamente la qualità della nostra vita.
L’eterno indeciso può essere una persona che resta prigioniera nel calcolo razionale di tutto ciò che potrebbe o non potrebbe accadere a seguito della propria decisione.
E’ evidente che, sebbene la capacità razionale sia il nostro punto di forza come specie, sia assolutamente impossibile vagliare le infinite possibilità derivanti dalle nostre decisioni.
L’eterno indeciso può anche essere una persona che tende a maturare, in caso di fallimento, un grande senso di colpa rispetto alle proprie azioni.
Fare una scelta sbagliata significa per lui poter nuocere ad altre persone, e questa previsione è sufficiente a scoraggiare il protagonista nella presa di una qualunque posizione.
L’eterno indeciso potrebbe poi anche essere una persona che, non avendo una percezione di sé particolarmente efficace, tema il proprio agire, tanto da evitare di mettersi in gioco perché tanto doloroso sarebbe riconoscere nella realtà la propria percezione fallimentare.
L’indecisione, immobilizzandoci, ci evita di diventare protagonisti.
Certamente una giusta dose ci permette di temporeggiare quanto basta per “prendere la mira”, sempre tenendo conto che la nostra azione sarà poi bilanciata e perfezionata da tutta quella serie di eventi incalcolabili e imprevedibili che la vita ci impone.
Tuttavia, quando l’ansia è tale da impedirci di agire, l’unico risultato sarà un fallimento sicuro. Cullandoci nella fantasia di poter mettere in pausa ciò che ci circonda ci perdiamo, infatti, tutta quella serie di piccole esperienze che tessono la narrativa dei nostri ricordi e della nostra identità.